lo schizzo - GIOCO POPOLARE

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lo schizzo

giochi con oggetto



Lo schizzo si costruisce con il sambuco

DA http://www.celticworld.it

Il SAMBUCO è un arbusto che raggiunge i 10 metri di altezza; il fogliame si presenta folto, la corteccia è grigia con piccoli rigonfiamenti rossicci. Le foglie sono verde scuro sulla pagina superiore e più chiare su quella inferiore. I fiori sono piccoli, bianchi e delicatamente profumati, riuniti in grandi ombrelle (corimbo). I frutti sono delle bacche sferiche nerastre con picciolo rosso scuro e un piccolo nocciolo all'interno. Fiorisce nel periodo di maggio/giugno e le bacche raggiungono la maturazione in autunno e cresce su terreni ricchi di azoto, argillosi e molto umidi. Ai margini del boschi o nelle radure e nelle discariche vicine ai centri abitati.

Da: Comune di Collelongo -Terre Marsicane - MUSEI E MOSTRE - Percorso museale della civiltà e dell'arte Contadina - Giochi popolari - Testi dell'avvocato Walter Cianciusi



Comune di Collelongo (Abruzzo)

<<...I SCHIZZE (D.A.M.*  non conosce schizze come giocattolo, ma riporta il termine col significato ”schizzare” che pure adegua il nome del giocattolo allo ”schizzare” del proiettile.) A Villavallelonga L’attrezzo e chiamato scarecareglie (forse dal fatto che ”scarica” il proiettile). D.A.M. riporta scarecarelle come ”cerbottana”. Cannoncino ad aria compressa che sparava proiettili di stoppa. Lo si realizzava tagliando da un ramo di sambuco del diametro di circa tre centimetri un pezzo lungo 20-25 cm.; si toglieva ad esso ”L’anima” cioè la parte interna, il midollo, morbida e leggera e si otteneva cosi L’affusto del cannoncino, del calibro di circa un centimetro. Poi si tagliava da un rametto – solitamente di corniolo, che ha legno duro un tratto lungo poco meno della canna del cannone e di spessore tale da entrare nella detta canna. A parte si confezionavano i proiettili, costituiti da stoppa o filamenti di spago, masticati a lungo per renderli compatti. Introdotto un proiettile nella canna, con il bastoncello lo si spingeva molto avanti; quindi si introduceva nella canna un secondo proiettile e poi si introduceva il bastoncello: A quel punto, afferrato il cannoncino con le due mani, il bambino premeva contro il proprio petto il bastoncello che, entrando di scatto nella canna spingeva il secondo proiettile, sicché il primo, sospinto dall’aria compressa, usciva di scatto, col rumore di un piccolo scoppio, mentre L’altro, che aveva compresso L’aria, si sostituiva al proiettile espulso, rimanendo sulla bocca del cannone pronto ad essere espulso nel tiro successivo. Si giocava a chi facesse i lanci più lunghi...>>

*D.A.M. - E. Giammarco - Dizionario Abruzzese Molisano - Ed. dell’Ateneo – Roma, Voll, 4.


Da: Scuola Primaria Barlassina (Provincia Monza-Brianza)- Testimonianze di  Nonni Amalia, Teresa, Agostino, Enea e Gabriele

<<...Sempre con il legno (di sambuco, con l’anima molto morbida) i maschietti costruivano lo “schiupet”(piccolo schioppo) con un foro, all’interno del quale si mettevano delle bacche da lanciare fuori con forza>>

 
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