botti col carburo - GIOCO POPOLARE

bambini che giocano con la corda
Il gioco popolare
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botti col carburo

giochi pericolosi
lu-spare-nche-lu-carbure di SALVATORE CARAMAGNO
DA https://altrimenti.wordpress.com/2013/08/01/i-muri-raccontano-i-giochi-di-una-volta-ad-azzinano-di-tossicia-2/
Visita anche:

LU CUOCCIO DE CARBURO
http://www.antoniocarpinella.it/giochi/cuoccio.htm

LA MIA CITTA': CORIGLIANO CALABRO
https://www.coriglianocal.it/come-eravamo/c-era-una-volta/giochi/

COLPI COL CARBURO
https://ilpiave.wordpress.com/2015/01/13/colpi-col-carburo/
...Gli  spari del sabato Santo
da Redacon (acronimo che sta per Redazione della Cooperativa Novanta) è un portale online dell’Appennino reggiano
https://www.redacon.it/2017/04/15/profumo-della-mia-terra-aprile-iia-parte/
....Segno di festa, di allegria, erano gli spari. I fucili, per prudenza e precauzione, li potevano usare solo gli adulti. E di norma a costoro era riservata la sera dopo il tramonto, in accompagnamento ai falò. A noi ragazzi era permesso produrre botti in due modi: col potassio o col carburo.
Il potassio (in dialetto lo chiamavano La putàsa) era una pastiglia medicinale che si comperava in farmacia. Dovevamo triturarla con cautela poi la ponevamo su un sasso di fiume, di quelli ben levigati, e la mescolavamo con un pizzico di zolfo. Un altro ciottolo veniva posto sopra alla miscela prodotta, poi si saliva sul sasso superiore con un piede, tenendo libero l’altro; un energico colpo di tacco del piede libero su quello fermo produceva una frizione dei due sassi sul potassio, sufficiente a produrre un botto simile ad uno sparo.
Più diffuso era l’uso del carburo che, ai nostri tempi, era facile reperire poiché serviva anche per l’illuminazione mediante acetilene. I più piccoli si accontentavano di prendere un barattolo da conserva vuoto, praticarvi un forellino sul fondo e utilizzarlo come camera di scoppio (al scatlòt dal carbúro).
Si predisponeva un mucchietto di fango, su di esso veniva posto un frammento di carburo, lo si inumidiva poi lo si ricopriva col barattolo in modo che il forellino risultasse verso l’alto e il fango alla base non permettesse al gas prodotto di uscire. Un tipico sibilo segnalava la presenza del gas. Accostandogli un fiammifero acceso si produceva l’esplosione che proiettava il barattolo a discreta distanza. Occorreva prudenza e abilità per evitare che il barattolo colpisse chi accostava il fuoco. I più grandicelli osavano anche trasformare il barattolo in un facsimile di revolver applicandovi un supporto-maniglia intorno al fondo e un tappo di legno, leggermente conico, sulla bocca. Si poneva il carburo all’interno del barattolo, lo si inumidiva poi si applicava il tappo (che in teoria doveva sigillare la bocca), quindi si accostava il fiammifero al forellino. L’esplosione lanciava lontano il tappo.
La nostalgia dei vecchi giochi ... di una volta!
https://digilander.libero.it/palena/ga.htm
PALENA Comune siciliano
SCUZZATE'UR da sparo…
Anche questo (chiamiamolo ancora gioco …..) si svolgeva fra l’ardire di chi, in campo aperto, con l’aiuto di un po’ di acetilene (che all’epoca si ricavava dal serbatoio dei camion che l’avevano cone combustibile per la luce dei fari) e un po’ di abilità, ci si cimentava in novelli sparatori balistici… Si prendeva una classica "buatt’e" di metallo, avanzo di conserve casalinghe o di fagioli, si riempiva quanto basta di acetilene e capovolta si metteva o per terra o infilata in un bastone conficcato per terra per aiutare il lancio… Si dava fuoco con un po’ di miccia ... si vedeva schizzare con un gran boato questa "buatt’e" in aria… (Ve lo immaginate a farlo adesso….. verrebbe l’antiterrorismo..!!")
giocopopolare@libero.it
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