giocare con le piante - GIOCO POPOLARE

bambini che giocano con la corda
Il gioco popolare
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giocare con le piante

giochi con la natura
M'AMA non M'AMA
CESTINO DI PIANTAGGINE

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zia Maria
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DA https://www.fondazioneterradotranto.it/tag/antichi-giochi-salentini/
La sciumbarèddha
Giochi di bimbi salentini… altro che la vuvuzela di recente memoria!
Pubblicato il da fondazioneterradotranto
di Armando Polito

Era una specie di zufoletto che i ragazzi di un tempo si costruivano con lo stelo cavo di specie vegetali selvatiche; ma i risultati musicalmente più spettacolari venivano raggiunti, a patto che avesse un fiato allenato da lunga pratica, da chi utilizzava una foglia di cipuddhàzzu (Scilla maritima) opportunamente arrotolata; altro che la vuvuzela di recente memoria!

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http://www.actaplantarum.org/
glossario/images/Galla_440_1.jpg

di Francesco Tonucci detto FRATO
Fare un bastoncino cavo con l'estremità tappata e praticare un  forellino per fare uscire l'aria.
Il soffio terrà sospesa la galla (se sei bravo).


Giochi  e  Canti fanciulleschi
(A cura di Giuseppe Nicola Ciliberto )
http://www.cilibertoribera.it/indexGIOCHI%20E%
20CANTI%20FANCIULLESCHI%20bis2014.htm

Gufetti con le pigne
http://pianetabambini.it/lavoretti-natale-pigne-idee


Folletto del bosco(sconosciuto)


Cestini fatti con gli steli della piantaggine che sono  lunghi e non si spezzano.
(La Plantago lanceolata è una pianta erbacea
officinale spontanea, molto diffusa in Italia)
Ne prendi uno e ci intrecci tutti gli altri a metà con un nodo, molto vicini, poi leghi le
estremità e ricongiungi i due capi di quello principale e il cestino è fatto.
Collane con gli aghi di pino


Aristolochia pallida (Aristolochia pallida Willd.):
<I bambini schiacciano il fiore sulla fronte per ottenerne un piccolo schiocco>> (FIora: 15).
Foto di Roberto Bottinelli


Genzianella
si stringono i fiori alla base tra le dita della
mano destra e si schiacciano sul dorso dell'altra mano provocando uno scoppietto.

bubbolini
Bubbolini si schiacciano sulla fronte ottenendo uno
scoppettio, o ci si rincorreva per cercare di
schiacciarlo addosso ai compagni
foto da http://luirig.altervista.org/sinonimi/
dizionario-sincontrari/index.php?rcn=045500
Porcellini con le fave sgusciate e le gambette
fatte di stuzzicadenti spezzati.

Fidanzati
Gettare una manciata  di forasacchi addosso all'amico e contare quante gliene restano appiccicati alla maglietta, quello sara' il numero dei fidanzati che avra'
Bagnarsi con la saliva il pollice e l'indice stringere la punta delle spighette d'avena.
Si muovono.
Il nonno faceva il gioco del campo, costruiva le
torri con i torsoli delle pannocchie, realizzando
le "sporte coi scus" delle pannocchie.
(Le sporte con i cartocci del mais)
Da:http://www.comprensivopalmanova.it/
online/le-scuole/primaria/santa-maria-la-longa/cosa-facciamo/620-lingua-friulana.html?eprivacy=1
Santa Maria la Longa-Udine

Per approfondire
http://www.picmediofriuli.it/enciclopedia/pdf/5.1.19.pdf
http://ospitiweb.indire.it/ictricesimo/friulano/scus.htm
http://www.confartigianatoudine.com
orecchini di ciliege
Le penne degli indiani con le foglie di castagno

Costruire pipe con le pannocchie
di granturco e bastoncini

Forasacco, Orzo selvatico, Erba spiga.
Si  infila una spiga nella manica della maglia e  con il movimento delle braccia la spiga risale lungo la manica
Soffione,Dente di leone, Taràssaco si soffiava sulle infiorescenze  facendo volare i peli bianchi
Pulmonaria

si succhiavano i fiori per il sapore dolce
http://www.enteparchi.bo.it/
Lisca dei prari (scirpus sylvatícas L.): <<I bambini mangiano le parti inferiori biancastre e tenere del calamo e delle foglie che stanno
sotto terra>>
(Flora: 168).

borragine  
si succhiano i fiori per il sapore dolce.

Ippocastano, si praticavano nella castagna due fori  un po' distanziati fra loro, come in un bottone, poi attraverso a ciascuno di essi facevano passare uno spago che sopravanzava lungamente ai lati e univano a due a due i capi: tirandoli e allentandoli, dopo un primo avvolgimento iniziale di preparazione, si imprimeva alla castagna un movimento di rotazione, ora in un senso, ora in quello contrario.

Da "FLORA POPOLARE BIELLESE-
Nomi dialettali,tradizioni e usi locali "
di ALFONSO SELLA (1913-2001) - EDIZIONI DELL'ORSO

Giunco comune e Giunco contratto Juncus effusus L. e
Juncus conglomeratus L.): <I bambini,
per gioco,li intrecciavano confezionando piccoli canestri e altri oggetti)> (Flora:n.231 pag 92)
Sambuco (sambucus nigra L.): <<I rami di sambuco ser-vivano ai ragazzi per fabbricare degli schioppetti.
Erano costiruiti da un pezzo di ramo lungo circa 25 centimetri, svuotato del midollo detto canet o canat.  Mediante uno stantuffo in legno, generalmente di castagno, comprimendo l'aria
si sparava un proiettile di fibre di canapa>>
<<le bambine giocando a far le donnine di casaprendevano la parte interna del s. il midollo, lo tagliavano a fette, facevano i salamini>>
-(Flora: n.388 pag 165).
Fungo da esca (Fomes igniarius Gill.): "I bambini di una volta ne ricavavano delle palle per i loro giochi tagliandoli a forma di sfera>>. ETN:"Quando ne trovavamo una grossa la riducevamo di forma tonda poi la facevamo saltare">> (Flora: n.485 pag 207).
Castagno (Castanea sativa Millet sin. Castanea vescú Gaertner): <Iragazzi in primavera, fabbricavano degli zufoli (síibièf, ecc.) con la scorza dei polloni di castagno che venivano liberati dall'anima legnosa torcendo la scorza stessa. Presso una delle estremità del tubo così
ottenuto veniva praticata una finestrella per consentire il passaggio dell'aria t...1. Con la stessa corteccia di un pollone della pianta in succhio [...] i ragazzi fabbricavano una sorta di trombetta detta piirco o sivru. Una delle due estremità del tubo veniva assottigliata con un coltello ben affilato e schiacciata con i denti in rnodo che, soffiando, funzionasse da ancia producendo un suono basso che si prestava a fare da accompagnarnento a una melodia>>
(Flora: n.95 pag.35-37).
Zucca (Cucurbita maxima ): pérro <<sorta di trombetta ricavata dal picciolo di una foglia >>
(Flora:n.137 pag.58- 60).
Frassino (Fraxinus excelsior L.): <Con un pezzo
di ramo di trassino o di salice, cui toglievano l'anima legnosa quando era fresco di linfa, i ragazzi fabbricavano uno zufolo detto pòra; se esso era munito di un pistone mobile che permetteva di variarne il suono gli davano il nome di ciciuuàc>
(Flora:n.190 pag.76- 77).


Primula, primavera (Primula vulgaris L.): <I bambini traggono un flebile suono di trombetta soffiando nel tubulo della corolla stretto tra le labbra>
i fiori di primula venivano raccolti dalle bambine per i loro giochi<<Con le primule facevamo delle coroncine, le infilavamo con un ago, una dopo l'altra; facevamo una coroncina da mettere in testa, una collana da mettere al collo, il braccialetto, gli anelli> (Flora: n.336 pag.137).
Acero  (Acer pseudoplatanus L.): <I bambini si
divertono a mettersi a cavallo del naso, a mo' di occhiali,i due acheni alati accoppiatí o frutto dell'acero, donde il nome tacanàs>> (Flora: n.2 pag.1-2).
Castagno (Castanea sativa ): <Le barnbine vestivano le loro bambole con le foglie di castagno 'cucite' tra loro con giunchi>.Un tempo le bambine usavano le fg di c. per i loro giochi:<le univano tra loro cucendole con il picciolcre la nervatura centrale di altre foglie".
Con le foglie disposte verticalmente facevamo un serto per il capo; poi confezionavamo grembiuli, grembiulini, piccole gonne unendo molte foglie insieme; unendole nel senso della lunghezzafacevamo una cinturo>
Flora: n.95 pag 35-37).

Clematide, vitalba (Clematis vitalba): <I ragazzi tagliano un pezzo di liana secca di vitalba della lunghezza di una sigaretta; l'accendono e la fumano per gioco aspiran do il fumo attraverso i numerosi tubicoli che percorrono il legno nel senso della lunghezza>
Flora: n121 pag 50-51).
Berretta da prete,fusaria (Euonymus
europaeus L.): <Le ragazze con i frutti
facevano delle collane infilandoli con ago e filo>
(Flora:n.175 pag.70).
Margherita (Leucanthemum vulgare L.):
<Le barnbine
giocavano a 'cucinare' con i fiori di
margherita. Con i petali facevano la
pastina alimentare a forrna di chicchi
d'avena, con la parte centrale la
farina di granturco>
(Flora: n.247 pag.99-100).
Còrniolo (Cornus mas L.).
"Uno scherzo che si faceva tra ragazzi era
quello di soffregare delle foglie di còrniolo
fra le mani e poi fare una carezza sulle guance
di un compagno che ne risentiva un diffuso
e fastidioso prurito causato dagli invisibili
peli delle foglie.
Alle proteste, si mostravano le palme nude e
l'amico stupiva, (Flora: n.127 pag.53).
Ranuncolo di prato (Ranunculs acris L.):
<I bambimi mettono un fiore sotto il mento
vicino alla pelle, ma non a contatto; la luce
forte del giorno manda sulla pelle stessa
un riflesso giallo dorato. A questa vista, i
bambini dicevano: "ti t è mangià l bur"
Hai mangiato il burro (Flora:n.352 pag. 150).
Fagiolo (Phaseolus vulgaris L.):
<Giocare ai fagioli>:
consisteva nell'indovinare il numero dei
fagioli stretti nella mano dal compagno.
Il quale diceva:
"minga mingun,vare da mun? quanto
da offrire?">
(Flora:n. 308 pag.126-128).
XIII. Nòcciolo della pèsca, della Susina, ecc.
GIOCHI
(+) I bambini, un tempo, impiegavano i nòccioli di pesca per alcuni dei loro giochi, piu o meno complicati, di destrezza o di lancio. jué l castlàt <giocare a castelletto>; era un gioco esclusivamente maschile: bùtavu dal ganòciule d parse únna sur l ata, lì; bùtavu trèi sutta e ùnna sura, pò nu fiiu balé unna, la campavu per èria usi, pó ciapavu n prèssa sti li, par ciapé anca
l'ata nsèmma; s i la ciapavu nèn, alura pardiu l piùmì <mettevamo dei n. di pesca (essiccati)
uno sull'altro, lì (per terra).
(Ne) mettevamo tre sotto e uno sopra, poi ne lanciavamo uno, lo buttavamo in aria così. Poi (mentre quello era in aria) cercavamo di
afferrare in fretta quelli lì (a terra), per poter prendere anche l'altro (prima che ricadesse).
Se non riuscivamo a prenderlo, perdevamo il pennino d'acciaio per scrivere (che
rappresentava la posta)>.
ue ai nèsc-le <giocare ai n. della pesca): si metteva una pietra piatta (palèt) ritta in piedi, in equilibrio instabile, al centro di un cerchio tracciato sul terreno; dietro la pietra ogni giocatore poneva un numero determinato di n. Quindi i giocatori, a turno, da una distanza prestabilita, cercavano di colpire con un'altra pietra, anche'essa piatta, quella ritta per terra.
Se il tiro era centrato i n. potevano finire fuori
dal cerchio; questi diventavano allora proprietà del lanciatore.
(Flora XIII pag 216)
Scrofa: Giocare alla scrofa: <Gioco tradizionale da ragazzi, sorta di golf rudimentale. Consisteva nel colpire una palla di legno con una specie di mazza, pure di legno>.
<Vinceva chi riusciva a mandare più lontano la palla; facevamo noi stessi una palla con la roncola, usando un pezzo di legno nodoso non soggetto a fendersi. Ognuno aveva la propria mazza estirpavamo un rigetto da una ceppaia, senza tagliare. Estirpandolo, veniva via anche un pezzo di ceppaia, e in questo modo si formava una mazza. Davamo certe sventole!>,
Best.pop.biellese di A.Sella: pag. 60).
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