Il gioco popolare
...Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro...
Da "A muso duro" Brano di Pierangelo Bertoli
Ho raccolto in queste pagine la descrizione dei giochi delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi che giocavano per strada nei nostri paesi, con la speranza di costruire uno scrigno che raccolga la memoria del nostro passato ed identità culturale da tramandare ai nostri figli, che a loro volta trasformeranno in qualcosa di nuovo da tramandare ai loro figli.
Per esempio il piccolo eschimese costruisce piccoli kayak per gioco, che sono identici a quelli che costruisce suo padre; o ancora un gioco chiamato ajaqaq che sviluppa il coordinamento fra l'occhio e la mano, qualità essenziale per la caccia con l'arco e la lancia.
I giochi così detti da tavolo che servivano a sviluppare agilità mentale in particolar modo utilizzata nella strategia militare.
I nostri pastori costruiscono lo zufolo solo dopo aver riconosciuto quell'albero particolare, nella stagione giusta e trattato in un certo modo; questa ricerca gli sarà poi comoda ed utile nelle applicazioni quotidiane della vita di campagna.
I giochi così detti da tavolo che servivano a sviluppare agilità mentale in particolar modo utilizzata nella strategia militare.
I nostri pastori costruiscono lo zufolo solo dopo aver riconosciuto quell'albero particolare, nella stagione giusta e trattato in un certo modo; questa ricerca gli sarà poi comoda ed utile nelle applicazioni quotidiane della vita di campagna.
Il gioco della campana della settimana ha riferimenti con gli antichi miti dei labirinti che, in seguito, sono stati adattati per rappresentare il viaggio cristiano dell'anima dalla terra al cielo.
Questo progetto ha le sue radici nella cultura popolare, dove il gioco ha una sua valenza particolare. Il gioco preparava (e forse prepara) il futuro uomo ad adattarsi all'ambiente in cui viveva. Oggi i bambini fanno le stesse operazioni soltanto con materiali diversi ma con le stesse finalità, purtroppo alcune volte praticate nell'ora di psicomotricità!
Giuseppe Pitré osservava: ...Questo fatto ha un grande significato per l’etnografia e porta un certo contributo nelle spiegazioni di alcuni fenomeni psicologici e sociali. Ci sono degli svaghi come quello dell’anello o del cerchio o della palla o della trottola o della moscacieca che si riscontrano sia fra i popoli dell’Europa che tra i negri dell’Africa, sia fra gli indigeni dell’America che nelle tribù selvagge dell’Oceania. Ciò dimostra che vari giochi hanno un fondo comune di tradizione, cioè uno l’ha imparato dall’altro, in epoche quando gli uomini delle primitive sedi dell’umanità si portarono nelle diverse contrade, modificandoli e adattandoli ai nuovi ambienti e alle nuove abitudini”.
SITO IN CONTINUA CRESCITA !!!
Il sito GIOCO POPOLARE è in continua crescita perché vive dei racconti di quanti amano il gioco popolare e degli autori di testi che descrivono le storie dei propri paesi e della loro fanciullezza. I libri che ho raccolto sono una ricchezza che testimoniano la volontà di non disperdere tanta cultura. L'Italia così diversa da nord a sud, ma così uguale nelle tradizioni popolari è la testimonianza di come siamo uguali nella diversità.
Il gioco popolare
Uno sguardo nel passato, un punto di riferimento del presente e
una speranza per il futuro (anonimo)