sassi - GIOCO POPOLARE

bambini che giocano con la corda
Il gioco popolare
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sassi

giochi antichi
Da QualBuonVento  «Chi getta semi al vento, farà fiorire il cielo»
http://www.qualbuonvento.com/it/articoli/micromondi/
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IL GIOCO DELLE 5 PIETRE (San Vendemiano - TV)

E SI ANDAVA…per fossati, per Rui, per boschi, liberi in quelle avventure a cui il tempo dell’estate ci invitava insieme alle soste all’ombra di alberi e case. E che fare in quelle soste? Chiacchierare, leggere, fantasticare… ma non solo.
Ci sono giochi semplici che facilmente possiamo fare ovunque. Giochi di abilità, di coordinazione, di strategia, di logica. Giochi in cui adulti e bambini e bambine si misurano e non sempre il più grande trova le soluzioni più immediate. Con questa puntata iniziamo il raccontare di alcuni giochi che possiamo fare con i nostri figli e nipoti ovunque: sul greto di un fiume o sulla riva del mare, sui prati erbosi o sui marciapiedi, e persino a cavallo del davanzale di una finestra. Basta poco per organizzarci, in verità il materiale è recuperabile sul posto o sbirciando nelle tasche di bimbi e bimbe, che, come dicevano le sorelle Agazzi, pedagogiste di un tempo, spesso contengono un vero museo. È facile trovarci stecchini dalle forme ritorte, piume morbide, tappi con disegni e scritte, noccioli e bacche, sassolini che per la loro brillantezza attirano l’attenzione come pietre preziose o perché contengono traccia di altri organismi.
Le 5 pietre
Il gioco che proponiamo è un gioco antico: bambini e bambine dell’antica Roma e Grecia portavano sempre con sé un sacchettino con 5 pietre che non rotolavano e facili da prendere. Cinque pietre che con abilità di giocoliere debbono essere lanciate in aria e riprese una per volta o tutte assieme. Ma l’estate è anche il tempo generoso della frutta. Dopo aver gustato le pesche maturate al sole, possiamo essiccarne i noccioli, che ben puliti diventeranno “5 os de persego” da portare con noi pronti all’uso. E chi vuole osare, naturalmente con modalità diverse, può fare il gioco con un coltellino pieghevole, la “britoeta” che il nonno di un tempo portava sempre con sé per togliere un tralcio di vite inopportuno, o per affettare pane e salame all’ombra generosa di un albero nel caldo estivo.
Non ricordo siano mai accaduti incidenti quando giocavamo, perché il gioco richiede attenzione e destrezza, che con prontezza e coordinazione crescono giocando. È gioco che si può fare in due o più giocatori. Le regole sono poche: valgono punto le pietre raccolte e vince chi raggiunge per primo i punti stabiliti in precedenza o completa il gioco senza mai sbagliare. Quando cade la pietra che si lancia in alto si passa la mano al giocatore successivo.
Come si procede?
Seduti per terra si sorteggia chi deve iniziare. Il giocatore sorteggiato lancia le pietre su un piano (si rifà ad ogni passo) e inizia il gioco.
  • Primo passo: con una mano lancia una pietra in aria, con la stessa ne raccoglie un’altra e afferra quella lanciata in aria prima che cada a terra; la mette da parte e ripete gli stessi gesti con le altre tre pietre.
NB: se per caso due pietre sono attaccate si possono distanziare, un tocco per volta, sempre lanciando in aria la prescelta e senza muovere la terza.
  • Secondo passo: ad ogni lancio raccoglie due pietre alla volta.
  • Terzo passo: raccoglie tre pietre al primo lancio ed una sola al secondo.
  • Quarto passo: lancia una pietra e raccoglie le altre quattro contemporaneamente.
  • Quinto passo: lancia in aria tutte cinque le pietre, le riprende sul dorso teso della mano e poi le rilancia riprendendole con il palmo.
NB: Lo scopo è di riuscire a prendere tutte e cinque le pietre, ma non è un errore se si prende almeno una delle pietre.
  • Sesto passo: forma un ponte con il pollice e il medio appoggiato sopra l’indice, con l’altra mano lancia una pietra e con la stessa tenta di far passare, una alla volta, le altre pietre sotto il ponte. Il ponte si posiziona una sola volta e non lo si può orientare di nuovo durante il tentativo. Il tutto senza far cadere a terra la pietra lanciata in aria.
  • Settimo passo: con le mani a coppa lancia in aria le pietre che raccoglie con le mani unite, ma sul dorso, e poi le rilancia riprendendole con il palmo a coppa.
NB: Lo scopo è come sopra. Se tutte le pietre tornano nella coppa si acquisiscono cinque punti e tutto ricomincia!
Sono interessanti le versioni di altre regioni che possono arricchire il gioco.

Da MICHELE GIULIANO
http://michelegiuliano.blogspot.com/2012/09/il-gioco-delle-cinque-pietre.html
" Il paese in cui sono nato, San Paolo di Civitate, è uno dei tanti paesini del sud situato all’ingresso della Puglia, sul fiume Fortore quasi all’inizio di quella pianura detta “Tavoliere delle Puglie”.

Il Gioco delle cinque pietre
I cìng prét – Le cinque pietre E’ stato in assoluto il mio gioco preferito!!! Innanzi tutto bisognava trovare cinque pietre sferiche il più possibile. E già questo non era cosa facile. Ricordo che passavo interi pomeriggi “dìnt a Vìll o dìnt a v’llètt” setacciando l’intero acciottolato. Una volta trovate, le pietre diventavano oggetto di culto e di venerazione.. Si viveva in simbiosi perfetta con le proprie pietre fino a convincersi che qualcosa di magico si sarebbe instaurato tra esse e noi. Se per caso se ne perdeva una , si scatenavano dei veri drammi. Si arrivava persino a pensare che l’avversario avesse escogitato qualche trucco per causare la perdita quasi per interrompere il flusso di energia che si era creato. Ancora oggi, anche se molto molto raramente, è possibile che qualcuno sia in grado di praticare il gioco. Il gioco consiste nell’esecuzione sequenziale, senza commettere errori, di nove fasi. Ma andiamo con ordine. Per prima cosa occorre dire che si può giocare in due o più partecipanti. Inizialmente si sorteggia chi deve iniziare. Ci si siede, quasi sempre , uno di fronte all’altro “sòp a na chianghètt” al bordo della strada. Il sorteggiato, delle cinque pietre, ne sceglie una che mette nella mano destra, quindi con la sinistra lancia per terra le altre quattro. Poi lanciando ripetutamente in alto con la mano destra la pietra scelta, deve raccogliere, sempre con la mano destra, le altre prendendone una alla volta. Se la pietra lanciata in alto non viene riafferrata e cade, bisogna passare la mano. Se tutto fila liscio termina la prima fase. Allo stesso si procede per la fase due. La differenza consiste nel prendere da terra due pietre per volta anziché una. Ovviamente il tutto con la sola mano destra. Se la pietra lanciata o una delle due prese da terra, cade o non viene tirata su, si deve passare la mano. Se per caso le pietre sono distanti si può avvicinarle, un tocco per volta, sempre lanciando in aria la prescelta. La terza fase, una volta che con la mano sinistra sono state lanciate le quattro pietre, consiste nel tirar su tre pietre in un colpo solo e la quarta con il secondo colpo o viceversa. Le pietre possono essere accostate e se qualcuna cade bisogna passare la mano. Regola molto importante è quella che ti permette di mollare le pietre raccolte da terra se pensi di non riuscire a riprendere la pietra lanciata in alto. La quarta mossa è un insieme di velocità e destrezza. Premesso che bisogna raccogliere le quattro pietre in un unico colpo, ci sono due modi di agire : 1) si accostano le quattro pietre e poi le si tira su con un colpo deciso 2) Oppure, come io preferisco fare, metto tutte e cinque le pietre nella mano sinistra. Lancio in alto la preferita che tengo tra l’indice ed il pollice e, mentre con lo sguardo la seguo, con la destra appoggio unite ed in piano le altre quattro pietre, che raccolgo effettuando un secondo lancio. Fase cinque: “ u punt’cèll” Dopo aver lanciato le quattro pietre, con la mano sinistra si forma un ponte appoggiando da un lato il pollice e dall’altro l’indice con il medio accavallato. Lanciando ripetutamente in alto la quinta pietra si deve far passare sotto il ponte le prime tre pietre mentre l’ultima doveva essere fatta passare con un colpo solo. E’ ovvio che se l’ultima non passa con l’unico colpo o la pietra lanciata cade, si commette errore e si deve passare la mano. Fase sei “ u mart’llùcc” Si racchiude la mano destra a forma di pugno; sul fondo del pugno, tenuta dal mignolo, si infila la pietra preferita. Si afferra tra pollice e l’indice una delle pietre da terra, si battono due colpi e si lancia in alto il sassolino tenuto tra pollice ed indice. Prima di riafferrarlo al volo bisogna battere un terzo colpo col sasso tenuto nel fondo del pugno e così di seguito. Fase sette: “ a pìnz” Le cinque pietre sono sparse per terra e con le mani, incastrandole a forma di canestro, usando gli indici uniti a mò di pinza si afferra un sassolino, lo si lancia in aria e lo si raccoglie nel canestro. Fase otto: “a frùvc” Tutte le pietre vengono lanciate in alto e con il dorso della mano destra si cerca di raccoglierne almeno una, quindi tenendo in equilibrio la pietra sul dorso, sempre con la destra, usando le dita come una forbice bisogna raccogliere le altre pietre. Alla fine si lancia in alto quella (o quelle) sul dorso che deve essere raccolta al volo. In questa fase si commette errore e si passa la mano se cade una delle pietre che si hanno sul dorso. Infine, fase nove, le pietre si raccolgono nelle mani impostate a coppa; si lanciano in alto e si raccolgono con i dorsi uniti di entrambe le mani, poi si rilanciano in aria e si riprendono con le mani a coppa. Se tutte le pietre tornano nella coppa si acquisiscono cinque punti e tutto ricomincia!
Pubblicato da Michele Giuliano a
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1 commento:
Unknown1 marzo 2019 01:24
Questo gioco lo praticavamo da piccoli specialmente sui marciapiedi un po' ampi - in dialetto Torremaggiorese dicevamo: ima iucà ai cinq vriccl oppur au pont.
giocopopolare@libero.it
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